giovedì 5 maggio 2016

Diabete, un cerotto invisibile al grafene monitora e tiene sotto controllo la glicemia

Anziché attraverso il sangue con una puntura, i livelli di glicemia o zucchero possono essere monitorati costantemente per mezzo di un cerotto invisibile al grafene che analizza i livelli contenuti nel sudore e, nel caso, somministra anche un farmaco

  • Un cerotto al grafene può monitorare la glicemia nel sangue (© Tashatuvango | shutterstock.com)
    Un cerotto al grafene può monitorare la glicemia nel sangue (© Tashatuvango | shutterstock.com)

    KOREA – I ricercatori della Seoul National University, in Corea del Sud, hanno sviluppato un metodo non invasivo per monitorare i livelli di glicemia o glucosio nel sangue. È basato su un cerotto al grafene (o graphene), praticamente invisibile, che può essere indossato nel polso. Il tutto senza più dover, per esempio, bucare un dito per raccogliere la goccia di sangue per analizzare la glicemia.
    Questione di sudore
    Il nuovo dispositivo funziona analizzando il sudore, e si attiva quando ve ne sia una presenza sufficiente. È molto sensibile, grazie all’utilizzo combinato di grafene e oro che migliora l’attività elettrochimica e la sensibilità biochimica del sistema. Il cerotto può essere collegato a un analizzatore elettrochimico portatile con duplice funzione: generatore e trasmettitore dati wireless. Il dispositivo è piuttosto facile da usare e i dati possono poi essere facilmente inviati a uno smartphone o un tablet.
    Non solo monitoraggio
    Il cerotto ha una marcia in più. Non solo monitora i livelli di glucosio nel sangue, ma è in grado di attivare una risposta medica, nel caso necessiti. Per esempio, se rileva un eccesso di glucosio nel sangue (o iperglicemia) innesca il rilascio di metformina, un farmaco comunemente usato per trattare il diabete di tipo 2. L’infusione del farmaco avviene per mezzo di appositi micro-aghi. I ricercatori, dopo questo primo studio, intendono approfondire i test per poter arrivare in tempi brevi alla produzione di una versione definitiva del dispositivo che i pazienti diabetici possano utilizzare. Lo studio è stato pubblicato su Nature Nanotechnology

    fonte:http://salute.diariodelweb.it/salute/articolo/?nid=20160330_378741